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Il cacciucco di ceci

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   A me i legumi son sempre piaciuti; in particolare i ceci. Da piccolo ho vissuto - fino all'età di 7 anni - in una casa dove la periferia di Catania cominciava a sfumare nella campagna. I miei zii erano ortolani e producevano i magnifici ortaggi tipici di quella terra: melanzane, peperoni, pomodori, cavolfiori viola, broccoli, finocchi..... Tutte le mattine all'alba (o forse era la sera?) le verdure raccolte venivano portate al mercato ortofrutticolo di Catania con carri tirati da cavalli -  siamo alla metà degli anni 50 ed io non ricordo nessuna meccanizzazione: tutte le lavorazioni erano a mano o a trazione animale. R icordo invece che c'era un gran traffico di cavalli e di cavallari e, proprio a fianco della casa dove vivevo, c'era un fabbricato a tettoia dove convivevano un maniscalco per la ferratura dei cavalli e una "putìa", un'osteria dove i cavallari andavano a farsi qualche bicchierozzo di vino e a mangiare. Donnu Minicu, il padrone, proponev

Una passeggiata nel Geoparco delle Colline Metallifere: il percorso dal Puntone a Cala Civette

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(Foto di V. Peccianti) Nel Parco delle Colline Metallifere c'è un percorso panoramico tra il mare e la riserva naturale delle Bandite di Scarlino che può essere fatto sia a cavallo che in MTB, ma anche a piedi senza particolare allenamento, tramite il quale raggiungere le calette tra il Puntone e la spiaggia di Punt'Ala. Percorrendo la strada che dal Puntone - costeggiando il porto di Scarlino - va in direzione di Terrarossa, si arriva ad una sbarra che impedisce il transito delle auto e da lì ha inizio il sentiero che conduce a Cala Civette, passando da Cala Martina e da Cala Violina.  Portiglioni: s ilo di stoccaggio della pirite (N. Costa) Ma prima di imboccarlo troverete una piccola deviazione che vi porterà in un mondo assolutamente inaspettato: un piazzale con delle strane colonne in mattoni e pietra che dominano il golfo di Follonica fino all’Elba. Archeologia? Sì! ma archeologia industriale. Il sito di Portiglioni è il capolinea dell’attività mineraria nelle Co

La Schiaccia di Pasqua: un dolce tradizionale di Maremma

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La Schiaccia di Pasqua è una specialità diffusa in tutta la Maremma e l'Amiata il cui utilizzo, anche se di tale prodotto esiste una produzione industriale, è prevalentemente familiare. Essa fa parte dell’elenco   dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali: “La Schiaccia di Pasqua è un pane speziato tipico del periodo pasquale. È rotondeggiante, a forma di pagnotta dorata, molto profumata di consistenza più solida del pane.”  La mattina di Pasqua la Schiaccia si porta a benedire assieme alle uova lesse e, a pranzo, la famiglia rompe la Pasqua dando prima un morso all'uovo benedetto e quindi uno alla Schiaccia. La ricetta 100 g di lievito di birra, 1,2 kg di farina, 6 uova, 400 g di zucchero semolato, 3 cucchiai di zucchero vaniglinato, una tazza d’olio, 150 g di margarina, un bicchiere d’acqua di fiori d’arancio, un bicchierino di anisetta ed un cucchiaio di anice. La sera sciogliere il lievito di birra in poca acqua e un paio d’etti di farina e far lievi

Strigoli

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Gli Strigoli ( Silene Vulgaris ) sono una pianta erbacea perenne molto apprezzata in cucina; sono riconoscibili dallo stelo che tende al color vinaccia, dalle rosette fogliari che, se fatte rotolare fra le dita, stridono e, se fioriti, dai calici striati e panciuti come palloncini che schiacciati su una superficie producono uno “schioppetto”: per questo sono chiamati anche "Stridoli" o "Schioppetti". Disegno di Susanna Cantore ( da Erbacce, Effequ Ed.) Gli strigoli sono molto diffusi nei prati, al bordo dei sentieri e delle strade, negli incolti e nei seminati di pianura e di montagna fino ad una altitudine di 2000 m. Tra le prime erbe a spuntare, all'inizio della primavera producono decine di rosette fogliari; la pianta adulta può arrivare anche a 70 cm e, nel periodo della fioritura (marzo/luglio), presenta infiorescenze bianche alla sommità dei calici leggermente penduli. In cucina le foglie si possono usare crude per il sapore gradevolmente acid

Andare per Borghi: l'arco dei colli di Roccastrada

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L'arco dei colli di Roccastrada. Il territorio comunale di Roccastrada presenta una ricchezza di paesaggi che variano dalla pianura ricca di oliveti, seminativi e vigneti fino alle colline boscate e punteggiate di castelli; qui vi conduco lungo la strada dei borghi medievali che ad arco si affacciano su quella pianura che degrada fino al mare. Roccatederighi, Montemassi  e Sassofortino; sullo sfondo i contrafforti del Sassoforte Il nostro giro in realtà parte dal territorio di Massa Marittima, da   Tatti ,   piccolo  borgo nato nell'alto medioevo come possedimento dei vescovi di Lucca; attualmente privo di particolari valori storico-artistici ma con  il circuito delle Mura    ancora  in parte leggibile,   le sue caratteristiche viuzze intrigate e l'imponente cassero in pietra ti faranno sentire fuori dal mondo. Da lì imbocchiamo la provinciale e in 8 km di curve, belli da fare anche in bicicletta, arriviamo al bivio della Meleta e, quindi, a Roccatederighi.

Andar per borghi: Caldana

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Un borgo sorprendente Ad uno sguardo affrettato Caldana appare come un luogo ordinario, addirittura modesto; modesto come la teoria di case che ti accompagnano lungo la salita di accesso al paese, fino ad una curva a gomito che ti introduce in una situazione strana, una via pianeggiante che non si capisce se è una via o una piazza, contornata da abitazioni di scarso pregio e in fondo una chiesina che la chiude, la chiesa di Sant'Antonio.  Siamo nel Geoparco delle Colline Metallifere; percorrendo la vecchia Aurelia ti aveva attratto questo borgo mollemente adagiato sulle prime pendici del monte Calvo, ma a questo punto decidi che a Caldana non c’è nulla di particolare da vedere e ti giri per tornare via; e qui il mondo cambia, perché ti accorgi che, nascosto là dietro, c’è un pezzo di rinascimento, una grande chiesa – San Biagio – unico esempio di architettura rinascimentale nella Toscana meridionale la cui facciata è attribuita alla scuola di Antonio da Sangallo il Vecchio

Dove al mare col cane

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Viaggiare col proprio cane è un piacere ma può anche essere fonte di preoccupazione e ansia: cosa troverò una volta arrivato? potrò portarlo al ristorante? e l'alloggio, sarà pet-friendly? troverò spiagge fruibili anche dagli animali? In Maremma sì: l a Maremma è una terra di accoglienza e  sono  sempre più numerosi gli esercizi commerciali e le strutture ricettive che accolgono animali. E  anche sulle  spiagge sono in aumento le "bau beach", i punti in cui i nostri cani possono correre liberi, socializzare e fare il bagno.  Nel litorale di riferimento dei nostri ospiti, l'alta Maremma, è possibile scegliere fra diverse località fruibili anche dai nostri amici a quattro zampe. A  Follonica  le spiagge dedicate ai cani sono due. La prima - Bau Beach Follonica Nord - si trova a Prato Ranieri (1) ed è attrezzata anche con servizio doccia, la seconda è localizzata un centinaio di metri a nord della foce del Torrente Pietraia (2). A Scarlin